da bambino giocavo
con quel che trovavo
nelle macerie
un disco diventava
una ruota
che rincorrevo e guidavo
con un gancio di fil di ferro
con un lungo manico
giù per la collina
prendeva velocità
e raggiungeva le
macerie rovinando
su un cappello
di bersagliere
ormai senza le
piume
da cui usciva
una bambola
di stoffa
testimonianza
d’innocenza
perduta
pezzi di vita
reperti di una
umanità sofferta
in un paesaggio
col sole livido
che non si dimentica. |